Il teatro di Dioniso ad Atene
Gli agoni drammatici ad Atene
- Posideone (dicembre/gennaio): Dionisie rurali
– organizzazione per demi (Pireo, Ikarion, Eleusi, Esone, Ramnunte, ma le fonti sono soprattutto di IV sec.)
– falloforia
– tragedie, commedie, ditirambi - Gamelione (gennaio/febbraio): Lenee
– processione e σκώμματα ἀπὸ τῶν ἀμαξῶν
– commedie (dal 442 ca.): 5 commediografi con 5 commedie
– tragedie (dal 419/8)
Aristofane, Acarnesi (I) (425)
Aristofane, Cavalieri (I) (424)
Aristofane, Vespe (I) (422)
Aristofane, Rane (I) (405)
Agatone (I) (417/6 > Plat. Symp.)
Elafebolione (10-14) (marzo/aprile): Grandi Dionisie (o Dionisie cittadine), fondate (?) intorno al 535 ca.
– tragedie, commedie, ditirambi (cori di ragazzi e di uomini)
– in onore di Dioniso Eleutereo, aperte a un pubblico panellenico; organizzate dall’arconte eponimo
Il programma delle Grandi Dionisie:
- proagone (8 Elafebolione, per lo meno nel IV sec.)
- “trasferimento dall’altare (?)” (εἰσαγωγὴ ἀπὸ τῆς ἐσχάρας ) della statua di Dioniso Eleutereo (forse 8 o 9 Elafebolione, ma in ogni caso non può essere datata con sicurezza e potrebbe essere un’innovazione di età ellenistica)
- processione (πομπή) che si concludeva con i sacrifici nel tempio di Dioniso (10 Elafebolione); altri rituali: proclamazione degli onori ai cittadini benemerenti; esibizione dei tributi degli alleati della lega delio-attica; sfilata dei figli dei caduti in guerra, ai quali è donata la panoplia
- agoni drammatici (11, 12 e 13 Elafebolione, nel periodo della guerra del Peloponneso, ciascun giorno con 3 tragedie, 1 dramma satiresco e una commedia; prima e dopo la guerra del Peloponneso è attestato un quarto giorno, il 14 Elafebolione, dedicato unicamente alla rappresentazione di 5 commedie)
tragedie: 3 tragediografi con 4 drammi (3 tragedie e 1 dramma satiresco, eseguiti in un singolo giorno); ciascun tragediografo ha un corego; prima della guerra del Peloponneso è previsto un quarto giorno di rappresentazioni dedicato alle commedie
commedie: prima attestazione nel 486 a.C.; 5 commediografi con 5 commedie
ditirambi: 2 coreghi per ciascuna tribù (10), uno per il coro dei ragazzi e uno per quello degli uomini (attinti ai membri della tribù). Esecuzione nell’orchestra del teatro. Il corego vincitore riceveva un tripode che era poi da lui dedicato, insieme a un’iscrizione, su un apposito monumento (cf. quelli di Lisicrate, del 335/4, e di Trasillo).
Aspetti specifici della produzione
- designazione dei coreghi dell’anno da parte dell’arconte (la coregia (χορηγία) è una spesa pubblica affidata a un privato (λῃτουργία) e copre le spese del coro – salari dei coreuti, costumi – e gli eventuali effetti scenici)
- richiesta di un coro all’arconte eponimo da parte del poeta
- concessione del coro (NB: i poeti erano in genere anche registi)
- selezione della giuria (per la tragedia): composta da un rappresentante di ciascuna tribù (estratto a sorte); la vittoria è stabilita dal risultato di cinque verdetti scritti estratti a sorte anch’essi.
Fonti: epigrafiche (Fasti: IG II2 2318; Didascalie: IG II2 2319, 2320, 2321, 2323a + Agora I 7151; IG II2 2323) e letterarie (hypotheseis ellenistiche ai singoli drammi; scoli).
Vittoria di Tespi alle Grandi Dionisie del 535. Per il dramma satiresco la figura chiave è quella di Pratina di Fliunte, il cui floruit è fissato al 496.
Eschilo, Persiani (I) (472; corego Pericle)
Euripide, Ippolito (I) (428)
Aristofane, Nuvole A (III) (423)
Aristofane, Pace (II) (421)
Aristofane, Uccelli (II) (414)
Euripide, Ifigenia in Aulide e Baccanti (I) (405?/403?)
Caratteristiche generali dei generi drammatici
- le unità aristoteliche: (a) azione, (b) tempo (circa una giornata), (c) luogo
- gli attori non mostrano il viso ma indossano una maschera
- le indicazioni di scena sono ‘interne’ al testo
- gestualità e mobilità dei personaggi sono estremamente limitate; per questo motivo si tende a parlare del teatro classico come di un ‘teatro di parola’
- gli eventi violenti (persino i sacrifici animali) non avvengono mai in scena ma sono riservati allo spazio extrascenico e riportati da testimoni oculari
- in generale sono esclusi dalla scena tutti gli avvenimenti extraverbali che non siano registrati in diretta dal dialogato e non siano immaginabili sulla sua sola base, anche senza guardare la scena
- in scena non ci sono mai più di 3 interlocutori
La struttura della tragedia
- prologo (recitato)
- parodo (cantata dal coro)
- episodi (recitati)
- stasimi (cantati dal coro)
- esodo (secondo Aristotele tutta la parte non seguita da un canto del coro) (recitato/cantato dal coro)
Eschilo (ca. 525-455)
- introduzione del secondo attore (secondo Aristotele)
- drammaturgia di idee, ad esempio il rapporto fra γένος e città oppure il nesso ὕβρις-ἄτη
- trilogie legate
- stile ‘alto’ (‘turrito’ secondo la definizione di Aristofane nelle Rane)
Persiani (I) (472; corego Pericle)
Sette contro Tebe (I) (467)
Supplici (I) (463?)
Orestea [Agamennone – Coefore – Eumenidi] (I) (458) πάθει μάθος / δράσαντι παθεῖν
Prometeo Incatenato (di Eschilo?)
Sofocle (497/6-406/5)
- trilogie composte di drammi autonomi
- introduzione del terzo attore (secondo Aristotele)
- aumento dei coreuti da 12 a 15
Aiace (450 ca.)
Antigone (442/1)
Trachinie (430?)
Edipo Re (429-5?)
Elettra (420?)
Filottete (409)
Edipo a Colono (405?)
Euripide (ca. 480-407/5)
- riduzione del ruolo e della funzione del coro nel dramma
- risalto alla dimensione familiare e ai personaggi di estrazione sociale modesta
- realismo del quotidiano in alcuni aspetti del mondo religioso
Alcesti (II) (438): tragedia prosatirica
Medea (III) (431): struttura del personaggio a dittico (βουλεύματα/θυμός) [cf. Alcesti e Fedra]
Eraclidi (430?)
Ippolito portatore di corona (I) (428):
Andromaca (429-425?): poetica del dolore
Ecuba (425? 424?)
Supplici (424? 423?)
Eracle (416? 414?)
Troiane (II) (415) maturità della poetica del dolore
Ifigenia Taurica (414? 413?): tragedia “d’intrigo” (ἀναγνώρισις/μηχανή), rilievo della τύχη
Elettra (413?): realismo del quotidiano, rilievo degli uomini (φύσις/χρήματα), emergere dello scetticismo religioso
Elena (412): poetica “d’evasione”, tragedia “d’intrigo” (ἀλήθεια/δόξα)
Ione (411?): rilievo della τύχη
Fenicie (411?-409?)
Oreste (408)
Ciclope (?): unico dramma satiresco superstite
Ifigenia in Aulide e Baccanti (I – produzione a cura del figlio o del nipote Euripide II) (405?/403?)
Reso (408)
La struttura della commedia
- prologo (recitato)
- parodo (cantata dal coro)
- (proagone)
- agone (recitato/cantato dal coro)
- parabasi (recitata/cantata dal coro)
- episodi (recitati)
- intermezzi/stasimi (cantati dal coro)
- esodo (recitato/cantato dal coro)
Gli agoni comici sono istituiti nel 486. Da questa data fino all’ultima produzione aristofanea, il Pluto (388), è il periodo noto come Commedia antica (caratterizzata da ἰαμβικὴ ἰδέα e ὀνομαστὶ κωμῳδεῖν).
I commediografi
Cratino (ca. 480-420)
Archilochi
Dionisalessandro
Cratete (ca. 480-424)
Eupoli (ca. 446-411)
Adulatori
Demi
Aristofane (ca. 443-385)
Acarnesi (IL) (425): Diceopoli/Lamaco, Euripide
Cavalieri (IL) (424): Paflagone/salumaio, Popolo
NuvoleB [NA (IIID) (423)], rimaneggiamento d’autore: Strepsiade/Fidippide, Socrate
Vespe (IIL) (422): Filocleone/Bdelicleone
Pace (IID) (421): Trigeo, Guerra, Pace
Uccelli (IID) (414): Pisetero, Evelpide
Lisistrata (411): Lisistrata
Tesmoforiazuse (411): Euripide, Mnesiloco
Rane (IL) (405): Euripide/Eschilo
Ecclesiazuse (392? 391?): Prassagora, Blepiro
Pluto (388): Cremilo, Carione, Pluto